Cina

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Shanghai - Pudong e il fiume Huangpu

venerdì 5 luglio 2013

Norvegia


4 luglio 2013 - Bergen

La meta di questo nostro viaggio è la Norvegia, lo faremo insieme a due nostri amici, Graziella e Pasquale. Arriviamo ad Oslo con circa 15 minuti di ritardo, abbiamo 1h 15' di tempo per prendere l'aereo per Bergen. Purtroppo per un disguido con i bagagli riusciamo ad imbarcarci appena in tempo. Le disavventure non terminano qui infatti, al ritiro bagagli, manca all'appello una valigia. Fatta la denuncia non ci rimane che salire sul flybus che ci porterà in città. 
Bergen - il mercato del pesce a Bryggen

Bergen, di origini medievali, fu una delle città anseatiche più importanti. La lega anseatica era una potenza commerciale che si estendeva dall'Irlanda, all'Islanda e alla Groenlandia. Oggi questa città ha circa 260.000 abitanti ed un vivace centro storico. Il tempo è pessimo e arriviamo in hotel alle 18, con molto ritardo sul previsto. Sistemati i bagagli usciamo subito e affrontiamo la pioggia per una prima visita alla città. Rimaniamo però nelle vicinanze dell'hotel. La pioggia a tratti è anche intensa per cui entriamo in un ristorante sperando che dopo cena il tempo ci permetta di fare "quattro passi". 

Bryggen - porto

La cena risulta apprezzabile anche se ci limitiamo ad una sola abbondante pietanza e qui abbiamo conferma di quanto letto: i prezzi sono proibitivi in special modo i vini!
Bryggen - porto
Facciamo un salto al mercato del pesce Qui è possibile gustare ogni tipo di pesce a prezzi  ragionevoli. Abbiamo la sorpresa di trovare ancora aperto, peccato avremmo potuto cenare qui. Incontriamo Marco, un ragazzo italiano che gestisce, con alcuni ragazzi spagnoli, un banco-ristorante. Scambiamo con lui alcune battute e ci diamo appuntamento per domani.  
granchio reale





5 luglio 2013 - visita della città

Le nostre speranze di un miglioramento del tempo risultano vane. Stamani sembra la fotocopia di ieri. Non ci lasciamo scoraggiare e iniziamo con il nostro programma. La prima meta è il museo anseatico. E' in realtà uno spaccato di vita della città di Bergen. Tale edificio risulta molto ben conservato ed è una meta da non perdere per il grande interesse storico che rappresenta.
Bryggen - porto



il museo anseatico






cuccette

Alcuni sigilli utilizzati nei commerci




Continuiamo la nostra visita del quartiere di Bryggen che fu il centro dei commerci con la Norvegia del Nord e con i paesi esteri.
Bergen - il vecchio quartiere di Briggen


 Non possiamo non visitare la fortezza di Bergenhus con la sala di Hakon e la torre di Rosenkranz. La sala nel 1944 subì gravi danni ora si presenta in tutto il suo splendore con il caratteristico tetto in legno che ricorda lo scafo di un battello.
la torre di Rosenkranz

la sala delle feste con il seggio reale

Ci avviamo verso la funicolare che ci porta sulla cima del Floien, uno dei 7 monti che abbracciano  la città. Da qui una splendida veduta spazia su gran parte di Bergen. Ci tratteniamo a lungo anche perché vi sono splendidi sentieri.
una gita scolastica a Floyen



Scendiamo giù in città e ci dirigiamo verso la stazione da dove, domani,  partiremo per il nostro tour. Attraversiamo un vecchio quartiere, abbastanza limitato come estensione, ma molto interessante per le costruzioni presenti. Sono tutte basse e in legno e qui abbiamo la sorpresa di trovare un negozio di specialità calabresi: c'è di tutto, dalla sopressata, al formaggio, all'adujia, ai pomodori secchi etc. Anche a Bergen c'è una comunità calabrese?
un angolo di Calabria in Norvegia




 La giornata volge al termine e ci rechiamo al mercato del pesce da Marco e i suoi amici spagnoli  ove ceneremo in modo a dir poco soddisfacente.
     


6 luglio 2013 - il tour

E' una splendida giornata, ottima per l'escursione Norway in a nut shell che ci porterà da Bergen a Myrdal prima con il treno quindi, in autobus, percorrendo la E16, in battello lungo il Sognefjord e ancora in treno con la Flamsbana, un vero capolavoro di linea ferroviaria. da Myrdal ritorneremo a Bergen con il treno proveniente da Olso.



Alle 8,50 partiamo da Bergen per Voss qui saliamo sul bus che ci poterà a Gudvangen. La strada è molto agevole e panoramica, ad un certo punto abbandoniamo questo tratto stradale per imboccare la vecchia E16 che con  pendenze del 18% e una lunga serie di stretti tornanti, ci porta da Stalheim alla valle di Naeroydalen attraverso luoghi di grande suggestione. Il bus procede lentamente sia per le difficoltà della strada sia per permetterci di ammirare questo spettacolo della natura e la cascata Kyelfossen, la più alta della Norvegia.




Giungiamo cosi a Gudvangen dove saliamo su un traghetto che percorrendo un tratto del Naerofjord (patrimonio dell'Umanità)  ci porta a Flam dopo aver percorso l'Aurlansfjord. Lungo la navigazione sfila davanti a noi il bel paesino di Undredal.




la stazione di Flam


Una breve sosta a Flam, giusto il tempo di un caffè, e riprendiamo il viaggio salendo sul Flamsbana. Questo percorrerà uno dei più belli e arditi tratti ferrati d'Europa che si sviluppa attraverso strette gole dalla cui pareti vengono giù torrenti di acque cristalline.
In un paesaggio sempre suggestivo e vario spesso si viene sorpresi dalla magnificenza della natura. Il viaggio dura circa 1 ora e in 20 km ci porta dai 2 m.s.m. di Flam a  Myrdal con i suoi 866 m. s.m.
la cascata Kjosfossen lungo il percorso













raggiunta la stazioncina di  Myrdal facciamo un rapido cambio di treno, infatti saliamo sul convoglio che collega Oslo con Bergen.
E' stata una giornata stupenda allietata dal bel tempo e al ritorno in hotel abbiamo la piacevole sorpresa di trovare la valigia smarrita con grande gioia di Graziella.


7 luglio 2013 - ultimo giorno a Bergen

La giornata si presenta bene, solo quale nuvola in cielo. Ci dirigiamo verso il museo navale percorrendo una zona già visitata in precedenza ma che ora "gustiamo" con più calma. 


Torget

Chiesa di San Giovanni










Sono circa le 18, ritiriamo i bagagli depositati in hotel e chiamiamo un taxi che ci porterà al molo ove è ormeggiata l'Hurtigruten. Alla stazione di imbarco depositiamo i bagagli e ci vengono consegnate delle tessere magnetiche con il nostro nome e il numero della cabina (questa è assegnata con la "formula roulette" per cui bisogna sperare nella buona sorte).



Puntuale, alle 20,00 la nave salpa. La nostra navigazione si svolgerà lungo la costa e durerà tre giorni e tre notti durante i quali toccheremo vari porti e faremo una escursione. Giungeremo a Svolvaer, nell'arcipelago delle Lofoten alle 21 del 10.

8 luglio 2013 - Geirangerfjord ed escursione a Trollstigen

E' questa la prima notte trascorsa sull'Hurtigruten. Non è stata rilassante poiché nel sorteggio delle cabine ho "vinto"  il primo premio e cioè la prima cabina a prua (con 2 oblò al posto della finestra) che risulta la più rumorosa e piccola della nave, in compenso "prendo" il mare prima del capitano..... che onore! Graziella e Pasquale non possono vantarsi di ciò avendo una cabina centrale.
Alle 8,45 sbarchiamo ad Alesund. Questa bella cittadina, di circa 40.000 abitanti, fu quasi completamente distrutta da un incendio all'inizio del 1900. Subito ricostruita con i dettami dell'architettura del tempo, ora si presenta con innumerevoli edifici in stile liberty. Purtroppo abbiamo poco tempo e dobbiamo limitare la nostra breve escursione. 



 Alle 9,30 ci imbarchiamo con il rimpianto di non aver avuto tempo per una visita più accurata, lasciamo così Alesud e iniziamo la navigazione nel fiordo di Gerainger che si estende per 100 km. fino a giungere al paesino di Gerainger. Lungo il percorso ci sfilano davanti numerosi piccoli villaggi. Dalle pendici dei monti scendono giù numerose cascate, possiamo così ammirare le "sette sorelle" e il "velo della sposa".
le sette sorelle
il velo della sposa
Sbarchiamo a Gerainger alle 13,30 e prendiamo posto sul bus che  attraverso l'Ornevegen, una ripida strada di montagna (la strada delle aquile, n.63), ricca di tornanti ci porta su in quota da dove possiamo ammirare dall'alto questa meraviglia della natura. Sotto a noi il paesino che, secondo molti studiosi, sarà destinato a scomparire a causa di uno "tsunami" provocato dal prevedibile  distacco di una enorme parete di roccia. E' una strada con una viste mozzafiato sulle montagne circostanti, le cascate, e i fiordi.
Gerainger






















Continuiamo il nostro tour in bus attraverso la strada dei troll. La Trollstigen ha una pendenza del 9% e 11 curve a gomito ed è circondata da maestose montagne, quali la Kongen (Re), Dronningen (Regina) e Bispen (Vescovo). Lungo il percorso abbiamo modo vedere delle simpatiche statue in legno, sono i Troll.
Il troll è uno dei personaggi delle fiabe norvegesi, vivono nelle foreste o nei fiordi e lasciano il loro rifugio alla luce della luna per ritornarvi prima del sorgere del sole. Hanno infatti paura della luce del sole perchè potrebbe trasformarli in pietra. Alcuni sono enormi, altri più piccoli, tutti hanno lunghi nasi e mani e piedi con quattro dita.
coppia di Troll


una abitazione tradizionale

Ecco apparire un gruppo di casette con il tetto in erba. Sono le case tradizionali Norvegesi, in esse il tetto era costituito da un tavolato di legno su cui venivano posti vari strati di corteccia di betulla in funzione impermeabilizzante quindi uno strato di terra pressata. Ancora, in ambiente rurale, sono utilizzati questi edifici. Facciamo sosta presso un centro turistico in un luogo denso di fascino; un lungo percorso ci porta fino ad una piattaforma sospesa dalla quale lo sguardo spazia sulla sottostante vallata e su una cascata che dal monte scende giù con forza. 






















la Trollstigen una delle più belle strade turistiche della Norvegia - 11 tornante per una pendenza di oltre il 9-11%


























E' l'ora di affrontare la lunga discesa a valle percorrendo la Trollstigen  con i suoi stretti tornanti. Sostiamo presso un camping ove ci viene offerto un tè e un dolce in attesa della cena che sarà a Molde, conosciuta come "la città delle rose" per i suoi giardini che ospitano una grande varietà di rose, ove attenderemo l'arrivo della nostra nave. 




9 luglio 2013 - Trondheim

Il tempo non migliora anzi oggi pioviggina con una certa continuità. Arriviamo a Trondheim, la compagnia sbarca per una lunga visita mentre io preferisco restare in cabina essendo fortemente raffreddato. Trondheim è una città di circa 175.000 abitanti, dal punto di vista architettonico è conosciuta come la città di legno per le sue numerose costruzioni in questo materiale. Due tra le costruzioni in legno più grandi del Nord sono la Studenthjem (casa dello studente) e lo Stiftsgard (vescovato).







cattedrale di Midaros


10 luglio 2013 - il circolo polare artico

Sono le 7,20 del mattino. Davanti a noi appare l'inconfondibile globo che segna il passaggio del circolo polare artico.
passaggio per il circolo polare artico
In mattinata sbarchiamo a Bodo e mentre alcuni nostri compagni di viaggio si imbarcano su dei grossi gommoni per un tour di avvistamento delle balene noi ci dirigiamo verso il centro della città.
preparazione per il tour di avvistamento alle balene
La città non offre nulla e ben presto ritorniamo sulla nave.
Siamo nel pieno della navigazione quando ci avvisano che sul ponte ci sarà la cerimonia del passaggio del circolo polare artico. Durante la cerimonia ci accompagna per un breve tratto di mare un veloce veliero.
La navigazione prosegue tranquilla e verso le 21 arriviamo a Svolvaer. Il tempo non è dei migliori, infatti sbarchiamo con la pioggia, per fortuna il nostro hotel è a due passi infatti si affaccia sul molo e circa un'ora dopo possiamo salutare il postale che si allontana.
il postale Hurtigruten e ormeggiato il catamarano della Torghatten

11 luglio 2013 - da Svolvaer ad A lungo la E10

Il cielo è leggermente coperto ma non piove e di tanto in tanto schiarisce dandoci l'illusione di vedere il sole. Ci rechiamo alla Hertz e, ritirata l'auto, imbocchiamo subito la E16 per A°, ultimo paesino delle isole Lofoten. Iniziamo così "l'esplorazione" delle Lofoten. In realtà l'arcipelago delle Lofoten è costituito da 6 isole: Rost, Vaeroy, Moskenesoy, Flakstadoy,Vestvagoy e Austvagoy. Noi visiteremo le ultime 4 che risultano tra loro collegate con ponti o gallerie.

La strada si sviluppa in gran parte lungo la costa. Alla nostra destra si elevano i monti dell'isola con pareti quasi verticali e di fragile roccia, innumerevoli sono i segni delle frane nonostante la ricca vegetazione che ricopre le pareti. A sinistra la costa frastagliata, ricca di piccole e grandi insenature con una immensità di scogli e isole piccole e grandi.
Ed ecco apparirci una piccola chiesa in legno, come tante in Norvegia. Non è tra le più antiche ma domina il luogo con il suo campanile che è un tutto uno con la chiesa. E' molto bella, peccato non poter visitare l'interno a causa di una funzione.








































Proseguiamo e dopo qualche km. ci appare una piccola fattoria con il tetto in erba. Sul tetto sembra esserci qualcosa, ci fermiamo. Si, sono delle piccole caprette che pascolano tranquillamente!

Lungo il percorso ci imbattiamo in spiagge bianchissime che ci sorprendono per la loro presenza, è quasi un invito ad un tuffo ma rimane solo un sogno.  
Ci capita di vedere dei tralicci con appese delle teste di merluzzo ad essiccare, noi ci aspettavamo dei pesci interi, più tardi scopriremo il perché. Poco prima di A° facciamo una piccola sosta per rifocillarci.




Siamo giunti ad A° il più estremo paesino dell'isola di Moskenesoy.



Visitiamo il Lofoten Tørrfiskmuseum (museo dello stoccafisso), ci accoglie il Sig. Steiner Larsen, un simpatico ed estroso personaggio che in gioventù ha frequentato l'Università per Stranieri di Perugia. E' un ottimo conoscitore della nostra lingua e amante dell'Italia, ci informa che siamo i maggiori importatori di stoccafisso e contribuiamo notevolmente all'economia dell'arcipelago.

E' lui che risponde alle nostre curiosità, apprendiamo cosi che ora non è il periodo della pesca del merluzzo e che ogni nazione ha delle preferenze e che addirittura noi abbiamo diverse richieste tra sud e nord Italia. Infine ci spiega che le teste di merluzzo viste ad essiccare sono per il mercato africano ove vengono finemente triturate per ricavarne una farina atta a integrare la loro alimentazione. Salutiamo il Sig. Larsen e rifacciamo a ritroso la E10. Poco dopo giungiamo nei pressi di Reine. E' questo un piccolo paese con un delizioso porticciolo, presenta come molti centri delle Lofoten le caratteristiche casette in legno costruite su palafitte.

la baia di Reine




Riprendiamo il nostro viaggio lungo la E10 in direzione Svolvaer sempre attraverso un paesaggio rude, aspro ma di grande bellezza. Abbandoniamo la E10 e imbocchiamo la 817 in direzione Stamsund. Questa cittadina non offre molto ma la litoranea (815) che la collega a Svolvaer è un percorso che si sviluppa lungo costa in un paesaggio unico e di grande suggestione.   

12 luglio 2013 - il museo vichingo e Henningsvaer

Dopo un'abbondante colazione alla panetteria Kringla, sulla piazza del porticciolo (da consigliare),  lasciamo Svolvaer e riprendiamo la E10. La nostra meta è il Lofotr Viking museum di Borg. Lungo la strada, nelle vicinanze di Kabelvag ci fermiamo per visitare l'antica cattedrale delle Lofoten. Fu costruita alla fine del xix secolo, è la seconda cattedrale costruita interamente in legno della Norvegia.


un angolo della chiesa dedicato ai bambini
Giungiamo al museo, in esso i reperti degli scavi archeologici della zona mostrano come vivevano i Vichinghi 1000 anni fa. Sulla collina è inoltre presente la ricostruzione del più grande edificio Vichingo mai rinvenuto, la casa del re Vichingo Olaf Tvennumbruni. In esso sono stati ricreati vari ambienti e scene di vita.






Un sentiero ci porta ad attraversare un piccolo complesso con delle ricostruzioni  Norvegesi tradizionali che mettono in evidenza le antiche tecniche costruttive.





Giungiamo sulle rive di un lago dove è ormeggiata una ricostruzione di una nave vichinga sulla quale è possibile navigare.
Riprendiamo il nostro viaggio: la nostra prossima meta è Henningsvaer, la Venezia delle Lofoten. Questo paesino è costituito da diverse isolette unite tra di loro e con la terraferma tramite ponti. E' sempre stato un borgo che è vissuto di pesca, da qualche anno è diventata anche una ricercata meta turistica. 






un piccolo bar ove si può gustare un buon caffè e un'ottima pizza


una distesa di stoccafissi ad essiccare











Lasciamo Henningsvaer e ci dirigiamo verso Svolvaer ma non ci fermiamo, vogliamo visitare il nord delle Lofoten. Non si vedrà molto, il tempo è decisamente peggiorato ma non ci scoraggiamo. Giunti a Hanoy scendiamo giù per il fiordo, stretto tra alte pareti.







Il tempo è decisamente peggiorato per cui decidiamo di ritornare a Svolvaer, domani partiremo per Oslo e dobbiamo ancora fare le valige.

13 luglio - un giorno da dimenticare


Saldato l'hotel siamo pronti per la partenza. L'aereo parte alle 11,30. Piove e il porto è deserto decidiamo così di andare in aeroporto. Chiamiamo un taxi e durante il tragitto il tassista ci dice che è presto e non sa se l'aeroporto è aperto. Ci guardiamo perplessi, sapevamo che era un aeroporto molto piccolo ma trovarlo chiuso alle 9,30 del mattino ci è sembra eccessivo. Arriviamo  in poco meno di 10 minuti e come anticipato troviamo tutto chiuso. Una pensilina davanti all'ingresso risulta provvidenziale e ci proteggerà dalla pioggia. Il tassista, quasi scusandosi, ci saluta cordialmente ma non parte subito, notiamo che prima di partire telefona. Poco dopo arriva un'auto da cui scendono due turisti irlandesi nostri compagni di viaggio sulla Hurtigrueten. Spieghiamo loro la nostra presenza sull'ingresso con valige al seguito.... a prendere la pioggia, ne sorridono alzando gli occhi al cielo come per dire "così è". Non passa molto tempo che arriva una'altra auto, ne scende un uomo in divisa, ci saluta e apre la porta facendoci entrare. Ci piace pensare che sia stato avvisato dal tassista.
l'aeroporto di Svolvaer

turisti per caso

L'interno dell'aeroporto è molto spartano con solo un distributore automatico di bibite e snack. Incominciano ad arrivare altri passeggeri e la piccola sala ben presto si riempie. Chiediamo informazioni per il check-in, un impiegato controlla i nostri biglietti e ci dice di attendere quindi ci fanno accomodare nella sala oltre il controllo bagagli, ciò è molto inconsueto.
Poco dopo ci dicono che il volo è sospeso causa nebbia e la compagnia sta cercando una soluzione alternativa. Più tardi veniamo informati che alle 12 un bus verrà a prenderci per portarci a Sorvagen e da qui con un battello a Bodo. Molte coincidenze salteranno, per fortuna il nostro volo da Bodo per Oslo parte alle 16,30 forse ce la faremo.

Verso le 11,30 si accendono le luci della pista e un'auto della sicurezza effettua un giro di controllo. Sorge in noi la speranza di poter partire anche perché le nuvole si stanno aprendo e la nebbia si attenua.  Sono ormai le 12,30 e il tempo peggiora repentinamente, le luci della pista si spengono e il bus non arriva. Che fine faremo? Ormai è tardi per raggiungere Sorvagen. Alle 13 circa distribuiscono panini e caffè, la cosa incomincia a farsi seria. L'impiegato che ci aveva aperto entra nella sala e con un sorriso sospetto ci annuncia che saremmo ritornati in città ove prenderemo l'aliscafo per Bodo.
il catamarano della torghatten nord
Ritorniamo così al porto e alle 14 arriva il battello,  un catamarano della Torghatten, saliamo a bordo sempre sotto una pioggia battente  e prendiamo posto nella grande sala. L'imbarcazione esce lentamente dal porto quindi si allontana iniziando la traversata. Procede spedito tra le onde sempre più minacciose. Il catamarano le affronta con decisione, a volte si innalza, sembra quasi spiccare il volo per poi ritornare giù con colpi secchi, violenti e ogni volta è come prendere un pugno nello stomaco. Sembra di essere su di un ottovolante ma qui il "giro" non dura cinque minuti. Mi sento lo stomaco sottosopra ma resisto, al contrario di un giovane davanti a noi che sembra dare l'anima al diavolo.
In alcuni momenti il mare sembra darci tregua ma solo per riprendere con più forza. Non ce la faccio più, riesco a prendere appena in tempo un sacchetto che sento salire su per la gola il tramezzino con cetrioli consumato all'aeroporto. Mi guardo intorno, sono in buona compagnia. Clara è bianca in volto ma resiste così come Pasquale e Graziella. Il battello continua ad affrontare veloce il mare e le onde fanno il loro "mestiere".
In tutta la traversata riesco a "consumare" tre sacchetti. Finalmente ci avviciniamo al porto di Bodo e lentamente il battello ormeggia... il marinaio di sala, un giovane ragazzo,  può tirare un sospiro di sollievo il suo tour de force per consegnare sacchetti da una parte all'altra del battello è terminato. Il tutto è durato più di 2 ore. Sulla banchina ritroviamo, bianco in volto, un signore milanese, con famiglia al seguito, ci saluta con una sola parola.... "sconvolgente".
Prendiamo posto nel bus che ci porta in aeroporto, qui veniamo indirizzati al controllo bagagli che si svolge velocemente e finalmente al gate d'imbarco ove ci attende un aereo.
Il volo è tranquillo e arriviamo a Oslo Gardemoen. Scendiamo dall'aereo, mentre alcuni passeggeri rimangono al loro posto; a noi ci dicono di attendere lo scarico dei bagagli per il "riconoscimento". Effettuato il riconoscimento vengono rimesse in stiva le valige degli altri passeggeri che proseguiranno il loro viaggio. Hanno fatto uno scalo solo per noi?
Comunque sia siamo a Oslo, ritiriamo i bagagli e in poco più di mezz'ora siamo in hotel (il nostro hotel si trova di fronte alla stazione ferroviaria e ad un isolato dal terminal dei bus), finalmente è terminata questa giornata .... tutta da dimenticare.

14 luglio - Oslo

E' una splendida giornata di sole, la temperatura è gradevole e dopo un'abbondante colazione via verso la scoperta della città. La nostra prima meta è la visita ai musei del mare (museo vichingo, navale, kontichi, Frame e il museo all'aperto del folclore). Ci dirigiamo verso il municipio, un imponente edificio in mattoni con due alte torri. Di fronte vi è il molo nel quale è ormeggiato il traghetto che ci porterà nel quartiere di Bygdoy, una delle più belle zone di Oslo ove si trovano i nostri musei.
il municipio

splendidi velieri sono ormeggiati al molo

una strada di Bygdoy

il museo vichingo
Iniziamo dal Vikingskipshuset (1) (2), il museo delle navi Vichinghe. All'interno vi sono esposte tre navi vichinghe, due delle quali perfettamente integre nella loro struttura: la Oseberg e la Gokstad .
Oseberg
particolare

Oseberg

Gokstad


il timone della Gokstad
la barca Tune
slitta dal corredo funebre di Oseberg
Le navi, una volta portate a terra furono usate come tombe per i nobili che venivano sepolti con tutto ciò di cui avessero necessità nell'aldilà. La camera funeraria della Osemberg conteneva la più grande collezione di manufatti dell'epoca vichinga.

il museo navale e accanto il Fram
Ci spostiamo a piedi al norsk maritime museum, il museo navale che, se pur interessante, trovo inferiore ad altri che ho visitato nei miei viaggi. Affascinante invece il Frammuseum (1) (2) ove si può osservare una goletta di circa 40 m. che fu progettata e costruita alla fine dell'ottocento con lo scopo di raggiungere il polo nord. Fu utilizzata sia dall'esploratore Nansen che da Amundsen.
un modellino della Flam
Entriamo in un ambiente scarsamente illuminato, in esso domina il battello con la sua struttura massiccia e lo scafo in legno.
la prua rinforzata da lastre di ferro




la sala macchine - il motore a vapore poteva spingerla fino a 7 nodi

ferri chirurgici

Davanti al Fram è posto il museo Kon-Tiki (1) (2), in una sala si trovano le testimonianze dell'impresa dell'esploratore Thor Heyerdhal che nel 1947 viaggiò dal Perù alla Polinesia  al fine di dimostrare che i primi abitanti della Polinesia potevano essere originari del Sud America. Nel museo è esposta anche la barca di papiro Ra II costruita nel lago Titicaca, fu usata da Heyerdhal nel 1970 per attraversare l'Atlantico dimostrando che i Nordafricani potevano aver raggiunto le Americhe prima di degli Europei.
il percorso del RA II

modellino del RA II



percorso del KON-TIKI

modellino del Kon-Tiki


Non possiamo non visitare il Norsk Folkemuseum, il museo del folkloristico Norvegese. E' un museo all'aperto e per molti versi simile al museo di Skansen a Stoccolma.
Anche qui a Oslo questo museo presenta uno spaccato di vita Norvegese. In esso vi sono 155 edifici provenienti dalle diverse regioni della Norvegia, quasi tutti risalenti al XVII e XVIII secolo, smontati e qui ricostruiti.



figuranti

una vecchia farmacia
La sezione chiamata Gamlebyeu (città vecchia) è la riproduzione di una città Norvegese dei primi anni del XX secolo. Gli interni degli edifici sono arredati con mobili del tempo e vi sono numerosi "figuranti" con i costumi dell'epoca. Molte sono le mostre che si possono visitare come quella sui costumi tradizionali, sull'arte popolare e cultura sami.


Passeggiando per i sentieri del sito si passa in mezzo a vecchi granai rialzati e abitazioni con tetto in erba. La tecnica costruttiva è la medesima che si ritrova in Svezia e mostra la grande abilità dei carpentieri di un tempo.



    
 
Riprendiamo il traghetto che ci riporterà al molo. Da qui raggiungiamo la Karl Johan gate, la lunga strada pedonale che collega il palazzo reale con il parlamento e prosegue fino alla stazione. vorremmo visitare il Parlamento ma, come molti edifici pubblici, è in restauro quindi chiuso. La città è tutto un fiorire di attività per presentarla nel suo massimo splendore. 
Karl Johan gate con in fondo il palazzo reale

il parlamento





Moti - artista di strada


 

15 luglio - Oslo

Percorriamo ancora una volta la Karl Johan gate :davanti a noi sfilano maestosi palazzi, tra gli altri troviamo le sedi del parlamento, l'università, il teatro e in fondo il palazzo reale.



Le strade sono pulitissime, i giardini curati e ricchi di fiori, tutto sembra perfetto.

il teatro nazionale 



il palazzo reale
 
Presso il palazzo reale fervono i lavori di rifacimento della strada di accesso e possiamo solo raggiungere il lato posteriore ed il parco. Vorremmo visitare il palazzo ma occorre la prenotazione, è possibile entrare solo con una lunga attesa dopo le visite prenotate. Rinunciamo e ci tratteniamo nel parco.

Nasjionagalleriet
Ricorre il 150° anniversario della nascita di Edvard Munch (1863-1944) uno dei maggiori pittori Norvegesi, non possiamo non visitare la mostra che si tiene presso la galleria nazionale. Ci dirigiamo verso il municipio, è un edificio massiccio, austero, in mattoni rossi. Costruito nel 1950 si evidenzia per le sue due torri. Il meglio di se questo edificio lo da all'interno con le sue sale decorate con affreschi e dipinti dei maggiori artisti norvegesi. E' qui che ogni anno viene assegnato il Nobel per la pace.
Oslo Radhus


la grande sala interna


Ci avviamo verso il molo, è qui che si erge la fortezza di Akershus un complesso molto vasto, e con vari edifici,  atto alla difesa della città.



la torre Munk's
La fortezza  ha una cinta muraria con 5 bastioni e all'interno troviamo il castello edificato dal re Haakon verso la fine del XIII secolo. Nel tempo la fortezza ha subito dei prolungati deterioramenti e solo nella metà del XX secolo fu restaurata. Nella fortezza si trova anche il mausoleo reale ove sono sepolti diversi reali norvegesi
l'ingresso Sally


























Lasciamo la fortezza e proseguendo lungo il molo ci dirigiamo verso l' Opera House che ci appare subito maestosa con il suo biancore.































Nel descrivere l'Opera House di Oslo molti si rifanno alle intenzioni dei progettisti che vollero ricreare una sorta di pack artico, abbagliante con il suo bianco puro. Salendo su per le ampie rampe ho provato sensazioni diverse che si sono concretizzate allorché, giunto in sommità, mi sono trovato circondato da pareti e superfici di marmo. Ero nel bel mezzo di una cava ma, forse, questa è solo la sensazione di chi in passato ha avuto familiarità con le cave di marmo delle Apuane (da cui provengono i rivestimenti qui utilizzati).
L'Opera House fu progettata nel 2000 dallo studio norvegese Snohetta e consegnata nel 2007.
















































































Ritorniamo in centro per la cena ma subito dopo non resisto, voglio ritornare sul molo e rivedere ancora questa splendida opera dello studio Snohetta ma, questa volta, alla luce calda del tramonto.
















































Davanti all'Opera un veliero, questo vero, passa accanto a quello di vetro. I naviganti ritornano in porto e anche noi ci avviamo verso l'hotel, domani ci aspetta una levataccia per raggiungere l'aeroporto di Torp da dove un aereo ci riporterà a casa.

16 luglio - Oslo

Sveglia alle 5,30 e puntuali alle 6,15 si sale sull'unibuss ekspress per l'aeroporto di Torp. Alle 9,40 decolliamo per Pisa ove arriviamo alle 12,30. Mi affaccio sulla scaletta e un vento caldo mi avvolge, trascino stancamente la mia valigia a mano, mi volto indietro ....... quasi, quasi risalgo su!