Cina

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Shanghai - Pudong e il fiume Huangpu

mercoledì 6 luglio 2016

SICILIA

  


Dopo aver visitato Atene continuiamo con la scoperta dei siti ove si sviluppò l'arte e l'architettura greca e quale miglior luogo se non la Sicilia?























Programma tour sicilia


data
località
Da vedere



8
PALERMO
visita città:Duomo, palazzo reale e cappella palatina, chiesa della Martorana,
9

teatro Massimo,  castello della Zisa, mercati della Vucciria e di Ballarò
10
MONREALE
duomo e chiostro (8 km dal centro di Palermo)
11
SEGESTA 
tempio e teatro greco

ERICE
Cittadina vicino Trapani posta su di un colle con un interessante centro storico
12
TRAPANI
le saline

MARSALA
isola di Mozia (resti della città fenicia)

SELINUNTE
parco archeologico

ERACLEA
antica città greca
13
AGRIGENTO
visita della città, la valle dei templi
14
PIAZZA ARMERINA
la villa romana del Casale con i suoi mosaici

CALTAGIRONE
centro storico, duomo, la scalinata
15
RAGUSA
centro storico della città (ibla)

NOTO
visita del centro storico con il suo barocco

SIRACUSA
arrivo in serata
16
SIRACUSA
parco archeologico di Neapolis e centro storico
17
SIRACUSA
centro storico e “ortigia”
18
CATANIA
visita centro storico, escursione a Taormina
19
CATANIA
escursione sull'Etna
20

rientro


8 giugno 2016 - Palermo


Arriviamo a Palermo alle 8 circa e preso possesso delle camere ci mettiamo subito alla scoperta della città. Il nostro hotel si trova in una posizione ideale, in pieno centro storico, a due passi da via Maqueda.

il centro storico di Palermo
via Maqueda
piazza Ruggero settimo ed il politeama Garibaldi

teatro Massimo


via Maqueda - i quattro canti
fontana Pretoria (chiamata anche "della vergogna")

Piazza Bellini - chiesa di S. Maria dell'Ammiraglio (Martorana) e chiesa di San Cataldo (in primo piano)
interno della chiesa di Santa Maria dell'Ammiraglio




l


chiesa di San Cataldo

le volte e la piccola cupola centrale

la Cattedrale di Palermo









9 giugno 2016

Percorriamo una lunga e stretta stradina, qui si svolge uno dei più antichi mercati: la Vucciria. Vi si trova di tutto ed è sempre molto animato. Lo percorriamo in tutta la sua lunghezza fino a giungere in piazza S. Domenico ove si trova l'omonima chiesa.

piazza San Domenico
chiesa di San Domenico

Ritorniamo su via Maqueda fino a raggiungere  i "quattro canti" quindi ci addentriamo all'interno alla ricerca di "Ballaro". Ben presto udiamo i richiami dei venditori e un gran movimento di persone ci avvolge: siamo giunti al mercato più importante di Palermo.






Lasciamo i profumi e la frenesia di "Ballarò" per recarci a  Monreale, cittadina di circa 40000 abitanti a pochi chilometri dal centro di Palermo. Il bus ci lascia poco distante dal Duomo


gli splendidi mosaici che decorano l'interno



il chiostro




























10 giugno 2016

Ancora una volta siamo ai "quattro canti", il centro geografico della parte storica della città. Svoltiamo per via Vittorio Emanuele fino a raggiungere la porta nuova, qui troviamo il palazzo reale ora sede del parlamento regionale.

porta nuova
Entriamo in un ampio cortile colonnato. al secondo piano troviamo la sala d'ercole ove si riunisco i parlamentari. purtroppo non tutto il palazzo è visitabile per cui entriamo nella Cappella Palatina. La chiesa è dedicata a San Pietro Apostolo e fu voluta da Ruggero II che ne ordinò la sua costruzione nel 1130. Qui troviamo una sintesi dell'architettura araba, normanna e latina. la chiesa presenta tre navate suddivise da esili colonne a sorreggere degli archi splendidamente decorati con mosaici bizantini mentre il soffitto si rifà all'architettura araba ed è a muqarnas ( a nido d'ape).





























A nord del centro storico troviamo una interessante struttura: il palazzo della Zisa così chiamato dall'arabo "al-Aziza" (la splendida). La sua costruzione ebbe inizio nel 1165; concepito come dimora estiva subì nel tempo varie modifiche e ampliamenti. Oggi quello che possiamo ammirare è il risultato di un appassionato restauro condotto dal prof. Giuseppe Caronia e terminato nel 1991.


la sala principale con la fontana e "muqarnas"


























volte a muqarnas




il giardino della Zisa

Lasciamo il castello della Zisa. Nel pomeriggio non possiamo non recarci a Mondello, la splendida spiaggia di Palermo.
la spiaggia con lo storico stabilimento balneare in stile art nouveau

il piccolo borgo di Mondello



11 giugno - da Palermo a Trapani


Oggi giornata di trasferimento con tappa a Segesta e Erice. Raggiunta Calatafimi proseguiamo subito per il sito archeologico di  Segesta, una delle principali città degli Elimi, un popolo che, secondo la tradizione, proveniva da Troia.
Agorà

uno degli accessi al teatro

dall'alto della cavea lo sguardo si estende sulla campagna e il mare


il tempio di Segesta

il colonnato esterno del tempio con capitelli dorici


























Raggiungiamo Erice, splendido borgo medioevale posto a 750 metri di altezza da cui si può godere di un panorama che si estende da Trapani alle Egadi.

il Duomo

un pessimo esempio di integrazione con le necessità moderne


Trapani



12 giugno - da Trapani ad Agrigento



Proseguiamo il nostro viaggio lungo la costa, da Trapani verso Marsala. Costeggiamo la laguna dello Stagnone, oggi riserva naturale e punteggiata da vecchi mulini a vento. Siamo nel bel mezzo delle saline. Raggiungiamo l'imbarcadero posto di fronte all'isola di Mozia(1)   (2).
l'odierno attracco
saline

Colonia fenicia, la città di Mozia fu fondata alla fine del VIII sec. a. C. essa era originariamente collegata alla terraferma tramite una strada posta in prossimità della porta Nord e oggi sommersa anche se perfettamente visibile. Dopo varie vicissitudini la città fu distrutta da Dionisio di Siracusa nel 397 a.C. I primi scavi si devono far risalire a Giuseppe Whitaker, inglese trapiantato in Sicilia, che nei primi anni del secolo XX acquistò l'isola raccogliendo i più significativi reperti venuti alla luce nel museo che porta il suo nome.



il molo nuovo e la casa museo di Whitaker




Aurigia di Mozia
casa del cesello domestico

i resti della casa dei mosaici
Lasciamo Mozia e le saline. Siamo in vista di un altro importante sito: Selinunte, una delle aree archeologiche più vaste d'Europa. La città fu fondata nella seconda metà del VIII sec.a.C. Sempre in lotta con Segesta fu da questa conquistata nel 409 a. C. Passata ai Cartaginesi fu da questi rasa al suola per evitare che divenisse romana. Oggi è possibile individuare quattro zone diverse: L'acropoli sud che si sviluppa a strapiombo sul mare, la collina di minuzza ove si sviluppa l'abitato, la collina orientale (la prima area che si incontra entrando nel sito) e il santuario della dea malophos ad ovest.





tempio E

dall'alto in basso il tempio E, tempio F e tempio G









 Le dimensioni dei capitelli danno un'idea della grandiosità di questo tempio.
















Lasciamo Selinunte e proseguiamo verso Agrigento ma prima di raggiungerla facciamo una breve deviazione per Eraclea.
Non è rimasto molto di questa città anche perchè il materiale con cui è stata costruita non ha offerto molta resistenza all'azione del tempo. Quel che rimane del teatro è oggi protetto da una copertura che purtroppo ne rende difficoltosa la lettura. Altri resti minori sono anch'essi protetti.

il teatro

particolare delle gradinate



13 giugno - Agrigento


Iniziamo la nostra visita della valle dei templi di Agrigento entrando dall'ingresso Est nei pressi del tempio di Giunone.
planimetria valle dei templi
ulivo del tempio di Giunone - età approssimata: 500 anni


il tempio di Giunone

tempio di Giunone






Lungo la passeggiata archeologica troviamo i resti di una necropoli e alcune statue in marmo.






tempio della Concordia
Icaro caduto - bronzo di Igor Mitoray

tempio della Concordia
tempio della Concordia

Ed ecco il tempio di Ercole, oggi rimane ben poco di questo tempio. E' il più antico dei templi qui presente (fine del VI sec.a.C.). L'edificio, in stile dorico, poggia su di un basamento e presentava sei colonne sui lati corti e 15 su quelli lunghi. L'interno era suddiviso in tre parti con quella centrale (cella) preceduta da un ingresso oltre ad un vano posteriore.
tempio di Ercole
Ed eccoci al tempio di Zeus o meglio a quel poco che rimane di esso. Fu costruito dopo la vittoria sui cartaginesi nel 480 a.C. il tempio sorgeva su di un imponente basamento con cinque gradini e misurava 113,45x56,30 metri. Il tempio era realizzato con un muro di recinzione scandito da semicolonne e fra essi, sul muro, si trovavano i Talamoni, figure maschili simbolo dei cartaginesi sconfitti.
l'area del tempio di Giove
il grosso basamento del tempio di Giove e alcuni resti

un Telamone - statue alte circa 7,50 metri a sostegno degli architravi del tempio.
tempio dei Dioscuri
Nei pressi della grande area del tempio di Giove troviamo altri resti a testimonianza di un altro edificio a cui è stato posto il nome di tempio dei Dioscuri. oggi troviamo solo la ricomposizione di un angolo colonnato mentre altri frammenti sono sparsi per tutta l'area. Come per il tempio di Giove anche qui l'area è stata utilizzata come cava per la realizzazione del molo di  Porto Empedocle

Altra tappa doverosa è il vicino museo. Il Museo si trova in una zona in cui un tempo sorgeva la città antica. Si possono ammirare i resti dell’ekklesiastèrion, in cui avveniva l’assemblea dei cittadini, il bouleutèrion ( sede del consiglio cittadino), l’Oratorio di Falaride, antico tempio ellenistico-romano, e la chiesa di San Nicola. L'accesso al museo avviene attraverso il chiostro della chiesa.


la cavea dell'ekklesiastèrion

chiesa di San Nicola

chiostro della chiesa di San Nicola

interno del museo
 All'interno del museo sono raccolti numerosi reperti e la ricomposizione di un talamone con accanto un modello del tempio. In esso la disposizione delle statue danno un'idea della grandiosità di questo tempio.
uno dei Talamoni

ricostruzione in sughero del tempio di Giove

14 giugno - Piazza Armerina (la villa del casale)



Facciamo base a Caltagirone. Una breve sosta in hotel e subito via. Alla fine di una lunga strada tortuosa eccoci in una piccola valle: siamo alla villa romana del casale (1)  (2). Ci viene subito da pensare come sia stato possibile costruire una simile meraviglia in mezzo al nulla e così lontano dai sfarzi di Roma. Percorriamo il piccolo vialetto che dall'ingresso al sito porta alla villa. Già dall'esterno ci appare maestosa.

mappa tratta da http://www.villaromanadelcasale.it
elaborazione foto da Google earth

Attraversando un ingresso monumentale, di cui rimane qualche colonna e dei resti murari, si giunge ad una corte porticata che introduce alla villa, da qui infatti si può accedere attraverso due spogliatoi alla palestra e quindi al complesso frigidarium e tiepidarium. Dal cortile si accede anche ad un vestibolo che ci introduce al peristilio quadrangolare il vero fulcro della villa attorno al quale si sviluppano i vari ambienti.
11- ingresso al vestibolo dalla corte

18, 19 - il vestibolo che introduce al peristilio quadrangolare


un frammento del pavimento del vestibolo
All'esterno, in prossimità del portico sono posti un magazzino e una grande latrina porticata a cui si accede da un'anticamera. Questo luogo era riservato alla servitù e ai frequentatori delle terme non ammessi alla villa.
14 - latrina porticata
Dalla corte, attraverso una stanza di passaggio, si accede alla palestra la cui forma ricorda quella del circo massimo e infatti il pavimento è decorato con mosaici che rappresentano una corsa di quadrighe. da questo vano si passa al frigidarium, un locale di forma ottagonale intorno al quale si aprono dei piccoli vani con probabile funzione di spogliatoi a servizio di due piccole piscine.
3 - palestra
3 - particolare del mosaico
4 - il frigidarium

5 - il locale massaggi
Oltre la stanza dei massaggi troviamo il tepidarium, l'ultimo locale delle terme, con annesso due piccoli vani con vasche per i bagni caldi (calidario) e un laconico per i bagni di vapore.
6 - frammenti del pavimento sollevato del tepidarium

7,8 e 9 - i due caldari e il laconico
E,D,C i preforni per il riscaldamento

Ed eccoci al peristilio rettangolare. Una grande vasca domina questo vano porticato. Anche il pavimento dei corridoi è interamente mosaicato mentre le pareti sono affrescate.

Sul lato nord del corridoio che fa da corona al peristilio si aprono numerose stanze, alcune private altre adibite a servizio.
30 - pavimento della sala della piccola caccia

Ad est del peristilio troviamo un lungo e stretto corridoio che ci introduce ad una serie di ambienti. In posizione centrale troviamo la basilica mentre ai lati si sviluppano gli appartamenti privati. Il corridoio è completamente mosaicato e vi sono rappresentate numerose scene di caccia e cattura di animali.
36- corridoio della grande caccia
36- corridoio della grande caccia
36- la cattura di animali esotici

36 - il trasporto degli  animali
In un piccolo vano che trova accesso dal lungo corridoio si trovano splendidi mosaici di fanciulle in attività sportive.
34 - stanza delle palastrite
34- particolare
35 - Orfeo che suona la lira
37 - Ulisse che offre del vino a Polifemo
39 - un mosaico di una stanza da letto 










Il grande vano centrale chiamata basilica è forse la parte più importante della villa essendo l'ambiente ufficiale della residenza, quello ove si ricevevano le personalità e i visitatori di rango elevato ed è riccamente decorata con marmi pregiati.
58 - basilica
A sud la villa si conclude con un peristilio ovoidale del quale ben poco rimane e un triclinio con tre absidi riccamente decorati.
Concludiamo così la nostra visita e ritorniamo a Caltagirone città famosa per le sue ceramiche e la lunga scalinata decorata con piastrelle multicolore in maiolica.
























Caltagirone




la lunga scalinata di Caltagirone

decorazione in ceramica dei gradini della scalinata

la scalinata da piazza municipio
piazza municipio
duomo di San Giuliano
ceramica di Caltagirone
chiesa di San Francesco d'Assisi
statua equestre di Gualtiero di Caltagirone
tramonto a Caltagirone
Caltagirone di notte


15 giugno - da Caltagirone a Siracusa


Raggiunta Ragusa ci dirigiamo verso il fulcro della città: il quartiere di Ibla. E' questo il quartiere più affascinante della città. Esso fu completamente ricostruito dopo il terremoto del 1693 e secondo lo stile dell'epoca per cui abbondano palazzi e chiese in barocco. Raggiungiamo piazza Pola ove troviamo la chiesa di San Giuseppe.

chiesa di San Giuseppe


corso XXV Aprile


Risaliamo il corso in direzione del Duomo.
piazza Duomo - in cima alla scalinata il duomo di San Giorgio
piazza Duomo







il duomo di San Giorgio



il centro storico di Ragusa

Lasciamo Ragusa e sulla strada per Siracusa facciamo sosta a Noto. Anche questa città fu  quasi completamente distrutta dal terremoto del 1693, per cui oggi la città si presenta con uno schema urbanistico ortogonale e strade parallele. Oggi la città si presenta come un elaborato gioiello con le sue decine di chiese, edifici religiosi e palazzi nobiliari tutto in stile barocco.
10 - chiesa di San Domenico

9 - piazza  XVI Maggio - teatro Tina di Lorenzo
corso Vittorio Emanuele


corso Vittorio Emanuele

7 - chiesa di San Carlo al Corso

5 - Palazzo Ducezio - Municipio

5 - palazzo Ducezio
6 - Basilica di San Nicolò (Cattedrale)
6 - interno della Cattedrale



piazza Immacolata - chiesa di San Francesco d'Assisi

8 - palazzo Nicolaci di Villadorata

le mensole dei balconi del palazzo



16 giugno - Siracusa


Ed eccoci a Siracusa (1)  (2) , città dalla storia millenaria che con il suo parco archeologico della Neapolis è nota in tutto il mondo. Affrontiamo di buona ora la visita del parco. Subito dopo l'ingresso alla nostra sinistra ecco l'anfiteatro romano, perfettamente leggibile nel disegno anche se non integro.
area del parco - pianta tratta da www.siracusaturismo.net


uno degli ingressi all'anfiteatro
l'anfiteatro romano
Ara di Ierone
Vicino all'anfiteatro troviamo i resti dell'Ara di Ierone del III sec. a. C. di questo tempio rimane purtroppo solo l'enorme basamento di ben 198 x 22,8 metri (come molte costruzioni greche della Sicilia anche questo sito fu utilizzato come cava per la realizzazione di altre opere). Poco più avanti ecco il teatro, purtroppo non possiamo ammirarlo compiutamente essendo parzialmente occupato dalla scenografia per la prossima stagione teatrale.

vista dall'alto - foto tratta da Wikipedia


Anche questo splendido teatro fu parzialmente distrutto per ricavarne materiale da utilizzare nella realizzazione delle fortificazioni spagnole. Ciò che oggi possiamo ammirare è la grande cavea di ben 138,6 metri di diametro, lo spazio semicircolare (orchestra) ai piedi della cavea ove era posto l'altare dedicato a Dionisio e le tracce di quello che fu l'edificio scenico.
Latomia del Paradiso (cave)


l'orecchio di Dionisio



Siamo ad Ortigia, la piccola isola appendice della città di Siracusa. E' questa parte più antica e interessante della città. La sua origine si fa risalire ai primi coloni corinzi ma è stata abitata sin dall'età del bronzo (3500-1200 a.C.). Dal medioevo e fino all'800 fu protetta da mura. Ancora oggi è possibile ammirare ad Ortigia numerose testimonianze della storia di quest'isola. Attraversiamo uno dei due ponti che la collega alla terraferma ed ecco i resti del tempio di Apollo. Proseguiamo per corso Matteotti fino a raggiungere piazza Archimede con la sua fontana. Percorso un tratto di via Roma svoltiamo a sinistra



3 - Tempio di Apollo


Nelle vicinanze ecco un caratteristico mercato ove è possibile anche pranzare.



piazza Archimede e la fontana Diana





 Proseguendo per via Roma ci appare un grande edificio in pietra squadrata, sulla parete si intravedono alcuni capitelli e più in la delle colonne. siamo in presenza del Duomo di Siracusa realizzato utilizzando quel che rimaneva del tempio di Minerva.

basamento e colonne del tempio di Minerva integrate nella chiesa

particolare di una colonna

piazza del Duomo e la cattedrale

la cattedrale

piazza del Duomo

Proseguendo verso il lungomare ecco la fonte di Aretusa che raccoglie acque freatiche. Alla punta estrema dell'isola il castello di Maniace realizzato da Federico II e facente parte del sistema difensivo voluto dal sovrano svevo.
fonte Aretusa con le piante di papiro

castello Maniace


la nostra visita a Siracusa termina qui, lasceremo la città con il rammarico di non aver potuto visitare il museo archeologico Paolo Orsi, uno dei più grandi e importanti d'Europa.

18 giugno - da Siracusa a Catania


Lungo il percorso ci fermiamo in un piccolo e delizioso borgo marinaro, si tratta di Brucoli. il borgo è caratterizzato dalla presenza di una piccola fortezza e da un canale porto che si incunea all'interno creando un piccolo fiordo.


la fortezza di Brulcoli




























Giunti a Catania, dopo una breve sosta in hotel ci rechiamo a pranzo in un locale sul lungomare. nel tardo pomeriggio, con l'attenuarsi della calura, ci rechiamo in centro per una prima visita della città. Iniziamo dalla piazza dell'università e dall'adiacente piazza Duomo.
piazza dell'Università - palazzo dell'Universià

piazza Duomo - Cattedrale di Sant'Agata


piazza Duomo - palazzo degli elefanti oggi sede del Municipio

piazza Bellini - teatro




























Raggiungiamo la vicina piazza Bellini caratterizzata dalla presenza del teatro Massimo Bellini con la sua facciata neo barocca.

18 giugno - Catania, Etna


piazza Duomo


piazza Duomo - la fontana dell'elefante

piazza Duomo - sulla sinistra il palazzo dei Chierici

cattedrale di Sant'Agata - ingresso laterale

interno della Cattedrale

interno della Cattedrale


fontana dell'Amenano

In posizione un po' defilata ecco la fontana dell'Amenano e il sottostante fiume sotterraneo. Proseguiamo la nostra visita per via Etnea, una delle più belle di Catania.
via Etnea da piazza Duomo

Basilica Collegiata

Quindi svoltiamo per via Antonino di Sangiuliano, una lunga e alberata strada in salita che ci porterà in piazza Dante.
via Antonino di Sangiuliano

il complesso monastico



piazza Dante

chiesa di San Nicolò - 1687

interno della chiesa

l'ex monastero dei cappuccini oggi sede universitaria





















Sulla piazza si affaccia la chiesa settecentesca di San Nicolò e l'ex monastero dei benedettini  (2)
Questo monastero fu fondato dai monaci benedettiti di Nicolosi che si trasferirono qui perché minacciati dalle eruzioni dell'Etna.


particolare della facciata

il primo chiostro

il chiostro più interno con una fontana centrale rinascimentale


























Da via Crociferi caratterizzata da vari edifici barocchi raggiungiamo il teatro romano o meglio i suoi resti oggi soffocati dagli edifici che vi sono stati costruiti parzialmente sopra. Altra testimonianza romana sono alcuni resti, scarsamente leggibili, dell'anfiteatro romano.
via dei Crociferi


foto aerea tratta da Google earth
Proseguendo verso il mare ecco il castello Ursino, a pianta quadrangolare 50 metri di lato e torrioni agli angoli. Esso fu costruito nel XIII secolo da FedericoII di Svezia come parte di un sistema difensivo della Sicilia meridionale. Nel tempo perse importanza ed ebbe varie destinazioni, oggi è sede del museo civico.
foto aerea da Google earth
Ritornando in hotel non possiamo non immortalare alcune "opere" dell'ingegno siciliano.
un moderno carrettino siciliano

Nel pomeriggio ci aspetta un'escursione sull'Etna che ci porterà sui luoghi delle ultime colate di lava.
Puntuale arriva la nostra guida e ci avviamo. Seguiamo, per un tratto, il lungomare superando vari centri abitati, Acitrezza, Acicastello, Acireale
Aci Castello

Acireale in una foto di Fabio Consoli durante l'eruzione del 2013
la parete di lava di una enoteca

Lungo il tragitto ci fermiamo in una enoteca per un piccolo assaggio dei vini che si producono sulle pendici del vulcano. Il locale è addossato ad una vecchia colata di lava lasciata così come si è formata. Proseguendo sulla strada che ci porta al rifugio Sapienza ci fermiamo in prossimità dell'ingresso di un tunnel formatosi durante una delle tante eruzioni.
accesso al tunnel formatosi con lo scorrere sotterraneo della lava nel 2001


la parte terminale del tunnel



un cratere secondario













Si conclude cosi, al rifugio Sapienza, la nostra breve visita sull'Etna. Domani ultimo giorno in Sicilia, la nostra meta sarà Taormina.
 

10 giugno - Taormina



Raggiungiamo Taormina percorrendo la strada costiera che ci porta ad attraversare una moltitudine di piccoli borghi e città: Acitrezza, Aci Castello, Acireale, Giarre, e finalmente Giardini Naxos che ci introduce ad una serie di tornanti fino a raggiungere la splendida cittadina siciliana famosa in tutto il mondo.


isola Bella
baia di Villagonia e di Giardini Naxos
i tornanti che portano a Taormina
Lasciamo l'auto al parcheggio, con il bus, raggiungiamo il centro storico. Varchiamo una delle porte d'ingresso e ci inoltriamo lungo il corso Umberto, spina dorsale del borgo.
corso Umberto

porta Messina - ingresso al borgo vista da corso Umberto


corso Umberto

piazza IX Aprile con la torre dell'orologio

Ed eccoci in piazza IX Aprile la cui terrazza è uno splendido punto panoramico.






Proseguiamo oltre la torre fino a raggiungere il duomo.
corso Umberto - sulla sinistra il Duomo
il Duomo


Usciamo dalla cinta muraria e varchiamo la porta Catania, troviamo una piazzetta con una piccola e graziosa chiesetta. Non sostiamo molto e rientriamo all'interno ripercorrendo corso Umberto fin quasi alla fine ove nelle vicinanze è posto il teatro greco.
porta Catania
chiesa di Sant'Antonio

corso Umberto


via teatro greco romano - strada di accesso al teatro

la struttura completa del teatro

foto aerea tratta dal sito www.elijet.it

Purtroppo il teatro, come altri durante il nostro tour, è in allestimento per la stagione teatrale e occupato da impalcature sceniche e sistemazioni della cavea che non permettono di avere quelle sensazioni e suggestioni che tale struttura in questo particolare sito potrebbe fornire.
il porticciolo di Acitrezza


Lasciamo Taormina e ritorniamo a Catania ma poco prima di giungere in città facciamo una sosta ad Acitrezza, un piccolo borgo marinaro. Concludiamo così il nostro tour siciliano.